Classe ’87, dopo un tentativo di ribellione verso le istituzioni e dopo essere girato per tre scuole diverse, Manuel Piras si diploma con 5 anni di ritardo in un istituto tecnico con voti alti ma sa che quello non è il binario da seguire nella sua vita. Pentendosi di non aver fatto l’università, Manuel è cameriere da 10 anni ma riesce a difendersi dalla giungla apatica e ad esprimersi al massimo tramite le sue due passioni principali: i tatuaggi e il cinema. Usa il proprio stipendio per pagarsi i primi (ne ha 16) e pure un pochino di alcol, e usa il secondo come terapia per la vita, per esorcizzare il disagio koriniano delle piccole cose e del mutuo da pagare, tra Reygadas e Tarkovskij, tra Weerasethakul e Zulawski, ma con Lynch in cima all’Olimpo.